Il decano Morton della cattedrale è stato il mio padre
spirituale, mi ha insegnato moltissimo, mi ha detto cose bellissime che porto
sempre con me, mi ha insegnato dei trucchi di magia e alcuni nodi, ma mi ha anche
chiesto di insegnargli a mia volta a fare dei nodi.
Un giorno mi ha fatto una
richiesta splendida: voleva che io, un giocoliere di strada, andassi alla messa
della domenica a parlare alla gente, perchè secondo lui le mie idee erano molto
religiose. E così feci: parlai di fronte a quattromila persone riunite nella
cattedrale per la messa della domenica: io, un povero giocoliere di strada che
non sa nulla.
Una volta finito il mio intervento mi chiese se conoscessi
l’origine della parola religione. Viene dal latino religare, che significa annodare qualcosa.
Per me l’arte è
questo. Il mio mestiere è quello di religare
una fune, tendendola da un punto all’altro, tra due luoghi che altrimenti sarebbero destinati a essere separati per
sempre. Con la mia fune, per un lasso di tempo breve ed effimero, cinque
minuti, mezz’ora, creo qualcosa in quello spazio; poi la fune scompare, ma la
gente ne conserva il ricordo.
Credo che sia molto importante nella vita, a
qualsiasi livello, non solo per un artista, creare questo tipo di collegamenti,
tendere una fune tra una montagna e un altra. E' come creare un legame tra due
esseri umani, qualcosa di magnifico.
Philippe Petit - Credere nel vuoto - pag.53
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