Cercava
di convincersi che in fondo era una fortuna potersene stare tranquillo a
leggere, senza lo stress di dover preparare lezioni particolari o di dare un
orientamento specifico i suoi studi. Andava un po’ a caso, a seconda delle sue
preferenze e delle sue inclinazioni, scegliendo tra i libri che aspettava di
leggere da anni. Ma la sua mente non si lasciava condurre dove avrebbe voluto:
spesso si distraeva dalle pagine che aveva davanti, ritrovandosi a fissare il
vuoto inebetito. Quasi che la sua mente, un istante dopo l’altro, venisse
svuotata di ogni conoscenza e la sua volontà prosciugata di ogni energia. A
volte gli sembrava di essere una specie di vegetale e sperava che qualcosa –
anche il dolore- lo trafiggesse, per riportarlo in vita.
John Williams - Stoner - pag.207
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